ANGOLI DI NATURA: I LAGHI DI REVINE

ANGOLI DI NATURA: I LAGHI DI REVINE

Ho un legame profondo con la natura e con il territorio trevigiano.

La mia terra è presente in ogni elemento del mio lavoro, dai più piccoli e concreti materiali alle più grandi e ottimistiche idee.

Penso che parlarti dei miei luoghi possa esserti d’aiuto per capire cosa faccio, come lavoro e per farti conoscere la mia splendida terra.

Vorrei iniziare parlandoti dei Laghi di Revine, nel mio cuore per bellezza e ricordi.

Un po’ di informazioni

I Laghi di Revine sono un sito naturalistico, un SIC, acronimo che sta per Sito di Importanza Comunitaria, una sorta di parco naturale a livello europeo, anche se in pochi forse lo sanno. E’ un luogo che frequento sia per lavoro essendo io anche una guida naturalistica della mia zona, sia per svago, per trovare ispirazione e tranquillità.

I laghi sono immersi nella Valmareno, tra le Prealpi venete e le colline trevigiane: sono due laghi glaciali, chiamati di Santa Maria e di Lago (anche detto di San Giorgio), separati oggi da un piccolo istmo artificiale, la Tajada, che fa anche da canale di scolo dei laghi; un tempo i due laghi formavano un unico specchio d’acqua.

I Laghi di Revine sono un angolo naturale davvero suggestivo, a pochi passi dalle località di Vittorio Veneto e Conegliano, un luogo perfetto per chi cerca di passare qualche ora o qualche giorno a contatto con la natura.

I canneti a bordo lago sono deliziosi come anche le case di sassi nelle località del comune di Revine Lago e di Tarzo che si specchiano nelle loro acque. D’estate troverai anche le ninfee a completare il quadro naturale: ti sembrerà che Monet sia stato qui!

Una storia curiosa: il trenino scomparso

C’è una storia curiosa che riguarda i Laghi di Revine. Nel 1918, durante la prima guerra mondiale, fu realizzata dall’esercito austro-ungarico la linea ferroviaria Decauville Revine-Vergoman per trasportare viveri, armi e munizioni. Il trenino partiva da Sacile e percorreva la Valmareno verso Cison, Follina e Miane.

Si racconta che durante la ritirata, i tedeschi o gli italiani, affondarono il treno nel lago, dove, secondo alcune testimonianze, sembra che si trovi tuttora.

La ferrovia era stata costruita con una distanza interna tra le rotaie del binario minore rispetto al normale per contenere i costi e perché in tal modo era più facile adattarla a condizioni geografiche non sempre ottimali. Si racconta anche che in alcuni tratti il treno procedesse su rotaie appoggiate su barconi galleggianti!

Nella stagione di secca quando l’acqua dei laghi si abbassa, sembra che alcuni tratti delle vecchie rotaie siano ancora visibili all’inizio della Tajada, vicino al piccolo ponte in legno nella frazione di Fratta (Tarzo).

 

I laghi di Revine per me

Questo è un luogo che amo da sempre.

Forse adoro i luoghi d’acqua perché ci sono nata, cresciuta e vissuta. A Soller di Cison di Valmarino, dove abito ancora oggi, ho passato l’infanzia nella casa dei miei nonni. Poi, studiando la storia e la natura di queste zone e la loro evoluzione geologica ho scoperto che qui c’era fino al 1400 circa (e forse anche oltre), un antico lago, che occupava buona parte della Vallata. Ora i laghi di Revine non sono altro che ciò che rimane di questo grande lago più antico.

Fin da piccola, ho trascorso le giornate passeggiando in questa torbiera fatta di terra nera, umida e fango.

Si dice che l’acqua è vita e a me sembra proprio che i luoghi d’acqua siano colmi di vita se penso non solo a tutti i pesci ma anche gli anfibi, gli insetti e le piante di ogni tipo che li popolano!

I Laghi di Revine sono un’oasi di pace a pochi passi da casa mia dove posso immergermi e assaporare la vita silenziosa dedicandomi all’osservazione di piante, pesci e uccelli come svassi, aironi o garzette.

Nel periodo delle piogge, generalmente in autunno o in primavera, il lago poi straripa nei prati e nei campi intorno. È uno spettacolo sorprendente vedere gli alberi sott’acqua, i pesci che nuotano nei prati: tutto questo assume un fascino straordinario, irreale, quasi fiabesco per me, che mi emoziono sempre molto quando sono spettatrice della forza della natura. E tu?