L’estate è quella stagione che vorrei non finisse mai. L’aspetto tutto l’anno e poi inevitabilmente dura, per me, sempre troppo poco. Allora mi consolo cercando di fare gran scorta di cose estive per l’inverno che verrà e quando fuori fa davvero troppo caldo mi piace soprattutto spignattare in cucina, per provare e inventare nuove ricette. L’unico lato negativo è che poi diventa troppo caldo anche dentro e io, lessa, giuro di non fare mai più cose simili in orari simili, per poi ricascarci puntualmente il giorno dopo, perchè ferma non so stare.
Fino a qualche anno fa devo dire che mi piaceva cucinare un po’ di tutto, soprattutto dolci ma anche primi piatti un po’ diversi o a volte anche qualche secondo magari tutto a base di verdure o di pesce. In realtà ora che devo cucinare per forza, tutti i giorni, e non solo per me ma anche per la famiglia, beh devo ammettere che questa grande passione che pensavo di avere sta calando inesorabilmente… riaffiora timidamente solo nei periodi di vacanza e di solito dura poco, quindi cerco di approfittarne. Una delle cose che mi diverte di più è fare i liquori ed è abbastanza strano perchè a dirla tutta sono astemia da sempre. Ma ho delle buone cavie e così i vari intrugli che preparo poi li faccio assaggiare ai miei uomini: marito, fratello e amici vari, che si sentono allora investiti di un ruolo molto importante e quasi sacro e con quel po’ di alcol in corpo sprigionano giudizi e valutazioni per tutti i gusti, ma di solito positivi. Io non posso far altro che annusare un po’ e poi fidarmi di loro e così oggi condivido qui una ricetta che amo perchè, oltre ad aver ricevuto numerosi commenti felici, sempre dai giudici assolutamente imparziali di cui sopra, è anche molto in linea con uno dei capisaldi della mia filosofia di vita, ovvero: non si butta via niente. E chi mi ha conosciuta ai tempi dell’università, quando arrotondavo facendo lezioni su rifiuti e riciclo, ne avrebbe da raccontare… di come io sposi così profondamente questa idea e di bottiglie, vasetti, barattolini e lattine salvati dalla pattumiera nei modi più strani!
Tornando ai liquori, eccone uno fruttato e legnoso (così me lo han raccontato) da gustare come digestivo nelle fredde serate invernali, tutto a base di noccioli di albicocche, oppure di pesche o anche di ciliegie. Io ho incominciato qualche anno fa con quelli di albicocche e poi, presa dall’entusiasmo, mi sono lanciata in varie sperimentazioni utilizzando tutta la frutta che poteva contenere un qualche tipo di nocciolo, anche in mix. Finora, gli uomini hanno sempre gradito e bevuto tutto senza riportare danni di sorta per cui oggi mi sento anche di poter condividere la ricetta di questo intruglio con una certa tranquillità. Quindi, dicevo, il procedimento è molto facile perchè servono solo 3 ingredienti:
alcool puro 90° (sì quello bello forte, ma ho scoperto da poco che ne esiste anche una versione più leggera a 75°) oppure grappa, per una versione un po’ più soft
noccioli di albicocche o di altra frutta (pesche, susine o anche ciliegie)
zucchero (meglio se di canna, anche grezzo)
In pratica basta versare in un barattolo di vetro l’alcool e poi aggiungere i noccioli di albicocche anche gradualmente, man mano che li abbiamo a disposizione, con l’avanzare della stagione, non serve averli tutti subito! Semplicemente, mangiamo la frutta e anzichè buttare “gli ossi”, li infiliamo nel vasetto con l’alcool. Fatto, e non c’è nulla da scaldare!
Una volta riempito il barattolo lasciamo il tutto a mollo per un mese abbondante (o anche due), poi aggiungiamo lo zucchero, agitiamo bene e lasciamo il tutto a riposare ancora per qualche giorno, magari agitando e capovolgendo il barattolo ogni tanto. Alla fine non resta che filtrare il tutto e travasare in una o più bottigliette di vetro, per gustare poi nella stagione fredda. Poco alla volta, perchè è bello tosto!
Ah, le dosi: per 200 ml di alcool ci vogliono circa 20 noccioli, per 400 ml circa 40-45 e così via, ma se sono anche un po’ di più va bene lo stesso, soprattutto se utilizziamo frutti piccoli come le ciliegie. Che poi io quando cucino non vorrei mai star lì a seguire le dosi indicate… faccio sempre ad occhio! Ma sarà un bene?